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Ex voto, dall’universo religioso alle boutique di moda

30 Gennaio 2020

Dalla chiesa alle boutique di moda il passo è breve!

Le origini degli ex voto.

Ancor prima dell’avvento del cristianesimo, quando le divinità invocate erano più d’una,  gli ex voto erano molto diffusi; fu poi più tardi con lo svilluppo della religione cristiana che essi divennero una forma di devozione tra le più popolari.

Tra di essi, molto diffusi quelli oggettuali, che raffigurano parti anatomiche, ma in generale si tratta di elementi che hanno avuto una parte attiva nell’ottenimento della grazia.

Ex voto = a seguito di un voto

Quindi un oggetto donato ad una divinità o indossato per grazia ricevuta.

Il simbolismo religioso si fonde con quello culturale antropologico, c’è un prima e un dopo la guarigione;  il simbolo racchiude in sè uno spazio locutorio, ovvero è la rappresentazione visibile del racconto di un evento (il rapporto con la divinità) ed è  attraverso il suo potere “magico” che la comunità ne è resa consapevole.

Nella cultura popolare si era soliti indossare gli scapolari, o i cosiddetti “abitini”: fin da bambini si portavano al collo queste collane che contenevano piccoli oggetti profani e sacri, e divenivano dei veri e propri portafortuna.

Se sentite questo tipo di lettura troppo distante da quello più “effimero” diciamo così, della moda; in realtà potremmo trovare un nesso nel concetto di comunicazione; pensiamo  al  potere evocativo di una  pubblicità, anch’essa, come un cuore sacro,  è un potente strumento narrativo e rappresentativo.

 

Ex voto nella moda

Ve lo ricordate il tema del MET Gala di qualche anno fa? Le star furono invitate a presentarsi indossando qualcosa che avesse a che fare con l’immaginazione cattolica.

Di seguito alcune immagini della mostra Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination alla quale le star dovettere ispirarsi:

Stilisti e designer prendono in prestito un simbolo religioso e lo rileggono in chiave urban e contemporanea, esibendo le loro mistiche creazioni nelle vetrine delle boutique di moda.

E’ ovvio che oggi chi indossa un ex voto lo faccia per comunicare qualcosa che forse,  ha  poco a che fare con la sfera religiosa, ma comunque rappresenta  una forma di comunicazione, che è quella di aderire ad un trend.

E chi lo sa, basterà un cuore sacro, per farci diventare più buoni?

 

Baci

LaLu

2 commenti per Ex voto, dall’universo religioso alle boutique di moda

  1. Guarda io sono sempre un pò titubante circa l’uso di simboli sacri in contesti che non c’entrano niente con la religione: io sono atea quindi per me non hanno alcun valore, sono decorazioni come altre, ma penso sempre che invece per qualcuno che ci crede potrebbero essere l’equivalente di una bestemmia, e la cosa mi farebbe vergognare non poco se dovesse capitarmi.
    Insomma sarebbe come calpestare i dogmi ed i valori (per quanto assurdi ed infondati) di una persona. E a che scopo?
    Un conto è prendere spunto o reinterpretare un’immagine sacra, un conto è riprendere il simbolo religioso paro paro e riportarlo su una cosa del tutto fuori contesto: alla fine con tutti i tipi di decorazione che esistono perchè andare a giocare con qualcosa di così delicato?
    Baci!
    S
    https://s-fashion-avenue.blogspot.com

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